Ottobre
Ottobre Alle elementari scrissi un tema su un albero che non avrebbe voluto che le sue foglie si staccassero d’autunno, cercava di convincerle in ogni modo, prometteva di averne cura, piangeva, le implorava, ma loro allegre cambiavano d’abito, perdevano la verde fedeltà e si univano al vento. Val la pena danzare per una sola volta, volteggiare, sapendo che la propria fine è solo mescolarsi con il manto d’erba prima di finire calpestati da piedi maldestri e ritornare alla terra? Chiedeva l’albero amareggiato, spogliatosi anche dell’ultima foglia. La maestra mi disse che le foglie tornano ogni anno, non c’è bisogno di finali tristi, per ogni autunno si svela una primavera lucente, ma le foglie non sono mai le stesse, risposi, per questo l’albero piange, nelle lunghe giornate d’autunno e il suo suono si mescola a quello del vento. Non sono [...]
Zahra o la nostalgia
Zahra o la nostalgia Aut aut Il ramo dove ebbi per molto casa rinasce morendo da una radice e si biforca: da una parte un destino che sorride dall’altra una donna. (Dalla raccolta "Zahra o la nostalgia") Nel corso della vita capita spesso che l’essere umano si trovi di fronte a un bivio senza sapere quale strada percorrere. Non sempre questa biforcazione ci pone davanti ad un cammino migliore e ad uno peggiore, anzi, il più delle volte hanno il medesimo valore. Era l’inizio del 2007 quando mi trovai indeciso davanti ad un bivio: da una parte un viaggio nell’ignoto, verso l’Italia, alimentato dalla speranza di poter studiare e avere un futuro migliore, dall’altra la casa, la famiglia, l’affetto materno, tutto ciò che avevo conosciuto fino a quel momento. Non è banale il fatto che, in una duplice [...]
Phoenicia ovvero la Fenice (e la Via Lattea sulla quale cammino)
Phoenicia ovvero la Fenice (e la Via Lattea sulla quale cammino) Incipit Esattamente due anni fa mi trovavo in aereo, lasciando alle spalle una patria per ritornare in un'altra. L'idea della poesia "Phoenicia" è nata precedentemente a questa data, perché già nutrivo un sentimento di profonda nostalgia al pensiero di dover lasciare quella peculiare atmosfera. Nonostante le somiglianze evidenti, la terra in cui ho sempre vissuto non potrà mai sopperire alla separazione dalla mia terra d'origine. E non è per ingratitudine, ma perché è doveroso riconoscere l'unicità di un paese che da sempre è stato un incrocio di culture e di ambienti. I suoi insediamenti e i suoi paesaggi, la flora, le lingue, le pietanze e le confessioni religiose attuali ne sono una dimostrazione. Ma il parto di questa poesia è stato doloroso, per quanto facilitato dall'ascolto di melodie [...]
Al principio
Al principio La foglia che si stacca dal ramo e delicatamente scende verso terra quasi danzando è poesia per gli occhi. Scende piano, soavemente verso le radici come per tornare alle origini al principio. Un po’ come l’autunno, ci riporta al punto d’inizio ci spoglia ci siamo mai mossi veramente da qui? Da questo interminabile punto d’inizio? Di Hanan Makhloufi
Le luci di Algeri
Le luci di Algeri Un piccolo ponte tra l'Italia e il Nord Africa. Un drammaturgo italiano, un dramma Algerino di oltre venti anni fa e tetre similitudini con eventi attualissimi. "Le Luci di Algeri" è un testo teatrale che ha valso il Premio Flaiano a Gianni Guardigli. Un "Requiem di fine millennio" dove i ruoli sociali, i sentimenti e i ''doveri morali'' dei personaggi, vengono descritti abilmente . Sono monologhi per lo più, o brevi scambi di battuta, dove i ricordi si mescolano alle riflessioni dei personaggi stessi. Notti di Ramadan, notti insanguinate dalla furia di assassini che si rifanno, a loro dire, alla visione più pura dell'Islam. Gruppi organizzati di giovani che per tutti gli anni '90, ma soprattutto verso fine decennio, durante le notti di Ramadan, fecero mattanza nei villaggi. Una lotta iniziata come guerra civile e [...]
Stella d’infanzia
Stella d'infanzia Passano le notti e tu non brilli O stella intravista nei sogni d’infanzia L’opaco dei tuoi capelli di rubino Rassomiglia alle nostre piccole vite Cammini sulla brezza di giardini senza fiori Incolori come le lacrime che versi rimembrando tuo padre Ma passano le notti e tu non brilli La mia anima traboccante di speranza Ed ansiosa della tua folle luce S’insinua fra le mie tremule ginocchia E non cammina L’ignoto firmamento per noi decise Per noi che non più come prima Camminammo cavalcando il carro d’oro dell'aurora Così vollero le nostre notti insonni Che passano quasi immobili dinanzi a noi E dinanzi a me tu più non brilli O stella intravista nei sogni d’infanzia Di Mohamed Amine Bour (alias Asterio)