Giovani e disconnessi
Giovani e disconnessi “Conosci tu il paese dove i limoni fioriscono, nel fogliame buio fulgon le arance d'oro?” Johann Wolfgang Goethe A esser i figli di “harragas e di ghoraba” ci si ritrova quasi sempre a creare una via alternativa alla nostra comprensione della realtà, una nuova letteratura, volendo sfruttare al meglio le origini, nel voler ristabilire un equilibrio identitario che si frantuma in ogni occasione di collisione sociale nella quale viviamo, nemmeno un caleidoscopio di luce ci regge. Come figli loro, siamo una costante sempre in movimento e senza pace, tra le identità bruciate di chi approda per la prima volta in un paese straniero e di chi, dando le spalle ai tramonti ha abbracciato l’alba dei nuovi inizi. Una di queste collisioni rappresenta quella che è diventata col tempo, la definizione più sentita della cosiddetta “Letteratura del [...]
Frontiere cedevoli
Frontiere cedevoli Racconto classificatosi al terzo posto al Premio nazionale Piero Chiara giovani 2018 Fai un passo in avanti. Subito uno indietro. Muoviti sul confine, come una sentinella senza meta. Mantieni l'equilibrio, aggrappati al vento, alle nuvole, all'ombra dei corvi. Ma non fermarti qui, non fermarti più, non fermarti mai, perché è questa la tua frontiera, questo il tuo destino che si intreccia agli steli d'erba, ai granelli di sabbia, alle gocce d'acqua. Accetta chi sei diventata, ma non compiacertene, il cammino è lungo e l'acqua si fa rara man mano ti allontani dalla fonte. La tua voce mi segue ancora, un’ombra su un vetro smerigliato. In questi anni hai preso treni senza mai vedermi, solcato cieli e navigato mari, e ora sei qui ma non è più lo stesso, mi guardi mentre dondolo i piedi sul fiume perforato [...]
Tra le mani d’un nome
Tra le mani d'un nome Questo racconto si è aggiudicato il secondo posto (premio speciale consulta femminile regionale del Piemonte) alla XIV° edizione del Concorso letterario nazionale Lingua Madre "Sono nata con qualcosa di profondamente spezzato in me qualcosa che si mostra irreparabile un mostro che vive nel limbo che si fa presente sotto la mia pelle che tutto divora sino all'ultima fugace storia ogni briciolo di memoria di un tempo che più non mi appartiene e di diverse realtà confuse qualcosa in me che continua a spezzarsi che mi rende sbagliata senza incastro con anima alcuna a lenire i pezzi un miscuglio di solitudine e apatia a soffocare le asperità di una vita che non m'appartiene sono nata profondamente spezzata a metà due pezzi tra qui e lì con gli occhi affamati di illusioni un cuore [...]
Giovani bibliotecari
Giovani bibliotecari In un luogo senza tempo Furono giovani bibliotecari Di libri ancora da scrivere Di Saida Hamouyehy
Rosso vermiglio
Rosso vermiglio Vanità, è una goccia Di rosso vermiglio fuoco Su labbra senza alcun nome E in un attimo essa svanisce Per ritrovare una semplicità Perduta, nell’eterno respiro. Di Saida Hamouyehy
Invoco cieli
Invoco cieli Invoco cieli, danzo per la pioggia. Osservo la luna, in cerca d'un viaggio che mi porti via. Nel buio della notte, ombre che mi perseguitano. Figure migranti sorvolano i mari. Anime morenti scappano infuocate nei cieli invocati. I nostri corpi si vogliono amare. Ma come faranno, denudati delle loro anime? Le nostre anime si parlano. Ma come faranno ad incontrarsi, in mezzo a questa fuga? Solo lui lo sa. Si, solo lo sceicco; che in mezzo allo scirocco sposa due anime solitarie, lasciando il terzo in balia al suo destino. Eccomi, figlio del vento, che invoco perso, i cieli. Di Mahdi Sarhan.